Nuovo piano di riordino degli enti locali

La Giunta Regionale del Veneto ha presentato la settimana scorsa il Piano di riordino degli enti locali, un provvedimento destinato a ridisegnare la geografia amministrativa della regione, una volta che sarà stato approvato dalla commissione Affari istituzionali del consiglio. Si tratta in realtà di un primo step che prevede la formazione di 23 Unioni (o convenzioni) che coinvolgono 92 Comuni in 6 diverse Province, con bacini medi di 10 mila abitanti (non si considerano al momento i Comuni di montagna, coinvolti nella vicenda delle comunità montane, e quei Comuni che hanno presentato una differente proposta alla Regione).

I criteri individuati dalla Regione sono tre:

  • stessa provincia ed area geografica,
  • contiguità territoriale,
  • rispetto dei limiti minimi dei nuovi valori demografici (ad esempio 5 abitanti in montagna, 20 mila nelle aree più urbanizzate).

La Regione incentiverà con dei contributi tali Unioni, che ammontano a 1,7 milioni di euro:

  • 1 milione di contributi ordinari e statali “regionalizzati” per sostenere le Unioni di Comuni e le Comunità Montane o Unioni Montane di subentro, per le spese di funzionamento delle forme associative costituite entro il 2012.
  • 700 mila euro (300 mila in conto capitale e 400 mila una tantum) per contributi a favore di Unioni di Comuni e convenzioni per l’avvio e l’ampliamento dell’esercizio associato di funzioni fondamentali.

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