Nei primi nove mesi del 2015 i fallimenti registrati in Italia sono stati 10.600, il 4,5% in meno rispetto a quelli conteggiati nello stesso periodo dello scorso anno e cioè 11.100. In Veneto, però, il dato va nel senso opposto e, fra gennaio e settembre, si sono contati 959 casi, dato inferiore solo a quelli di Lombardia (2.221) e Lazio (1.234) ma, soprattutto, in aumento del 2,6% rispetto l’anno precedente.
Al Nord, oltre al Veneto, si segnala un incremento dei fallimenti soltanto in Friuli Venezia Giulia (+13,3%), regione in cui i casi rilevati sono stati però appena 205.
Secondo i dati Cerved, tra giugno e settembre di quest’anno, in particolare nel Nordest, i fallimenti sono cresciuti del 13%, mentre nella parte occidentale del Paese, al contrario, sono diminuiti di 10,4 punti.
Per quanto riguarda, invece, i concordati preventivi, nel terzo trimestre di quest’anno si è rilevato nel complesso una ulteriore diminuzione dei casi rispetto allo stesso periodo del 2014, anche se in maniera disomogenea a livello territoriale: -28,6% nel Nord Ovest e -4,6% qui a Nord Est.
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