Oltre la metà del territorio nazionale (56%) risulta compromesso e i costi per fronteggiarne la trasformazione arrivano a sfiorare il miliardo di euro.
Il rapporto ISPRA mette in luce che i costi nazionali “nascosti” provocati dalla trasformazione forzata del territorio avvenuta tra il 2012 e il 2015 si aggirano intorno ai 55 mila euro all’anno per ogni ettaro di terreno consumato.
ISPRA ha evidenziando le città metropolitane con i costi annuali più alti: al primo posto Milano (con 45 milioni), poi Roma (39 milioni di euro) e infine Venezia (27 milioni).
Il rapporto sottolinea che, nonostante la crisi, l’Italia sta consumando ancora nuovo suolo, sebbene con una velocità ridotta di 4 metri quadrati al secondo e circa 35 ettari al giorno. Dal 2012 al 2015 il territorio sigillato è aumentato dello 0,7%, invadendo fiumi e laghi (+0,5%), coste (+0,3%) ed aree protette (+0,3%), avanzando anche in zone a pericolosità sismica (+0,8%), da frana (+0,3%) e idraulica (+0,6%)
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