Il taglio dei finanziamenti pubblici e la mancanza di investimenti nel settore collocano il Veneto all’ultimo posto in Italia per quanto riguarda il trasporto ferroviario di pendolari.
Il Veneto veste la maglia nera in Italia per quanto riguarda il trasporto ferroviario di pendolari con punte di un treno cancellato ogni cinque. Il 2011 per la Regione verrà ricordato come l’anno dei tagli ai treni pendolari e dell’aumento dei biglietti, ma nel 2012 la situazione potrebbe essere addirittura peggiore vista la mancanza di risorse (30 milioni) necessarie per mantenere la situazione attuale.
In Veneto alla politica dei tagli ai treni fa da contraltare una tendenza a privilegiare il trasporto privato: dal 2000 ad oggi, sono stati stanziati 4 miliardi e 400milioni di Euro per nuovi progetti stradali (la Pedemontana in primis) o per concedere sconti sui pedaggi, sgravi fiscali e detrazioni varie.
La situazione è negativa anche per quanto riguarda gli investimenti sui nuovi treni dove la Regione non ha effettuato nessun investimento in questo senso, confermando la sua scarsa attenzione verso i pendolari che ogni giorno prendono il treno per raggiungere il proprio posto di lavoro o di studio.
I dati contenuti nel Rapporto Pendolaria 2011 di Legambiente fotografano dunque una situazione molto deficitaria per il trasporto ferroviario dei pendolari in Veneto perché da una parte non esiste una politica volta al miglioramento del servizio e dall’altra perché non investendo su mezzi nuovi, i pendolari sono costretti a viaggiare in condizioni sempre più precarie.