La mancanza di risorse per la Tav sposta l’interesse verso il corridoio Baltico-Adriatico

La linea ad Alta Velocità Venezia-Trieste è in stallo ed intanto Regione Veneto ed Rfi approvano un investimento di 50 milioni di euro per elettrificare la linea ferroviaria Portogruaro-Casarsa e agganciare il Veneto e il Nordest all’Europa del Nord, passando per Udine, Tarvisio e Vienna.

La mancanza di risorse e la crisi di questi mesi allontana per il momento la realizzazione della linea ad Alta Velocità Venezia-Trieste, sebbene il Corridoio Mediterraneo Lisbona-Kiev (ex Corridoio V) resti strategico nel collegamento Est-Ovest dell’Europa. Non si tratta di rinunciare all’Alta Velocità Venezia-Trieste, ma si devono cogliere le nuove opportunità che offre l’Europa e, nonstante proseguano gli studi di fattibilità sull’opportunità di realizzare il tracciato della tav sulla litoranea o in affiancamento all’attuale linea ferroviaria, la Regione ha puntato gli occhi sul corridoio Baltico – Adriatico.

Il corridoio Baltico – Adriatico è un canale logistico e infrastrutturale che dall’Estonia, passando per Polonia, Repubblica Ceca e Austria, approda nel cuore del Nordest con lo sbocco nei porti dell’Alto Adriatico. Tale opera è stata dichiarata prioritaria ed ora si attende il via libera definitivo dal Parlamento Europeo in un esame che sarà avviato entro il mese di gennaio. In questo quadro la Regione ha deciso, dunque, di potenziare le linee esistenti per imboccare il Corridoio Baltico-Adriatico. Il progetto prevede il collegamento di Venezia a Vienna, attraverso la Pontebbana, una ferrovia già esistente e riammodernata una decina di anni fa che collega Udine a Tarvisio e consentirà di arrivare fino a Vienna e quindi ai Paesi del Nord Europa. Non è una linea ad Alta Velocità, ma adattabile ai convogli superveloci. Per la realizzazione dell’opera è necessaria l’elettrificazione della linea ferroviaria Portogruaro-Casarsa. Un tratto di 21 chilometri ad un solo binario dove attualmente i treni viaggiano a gasolio. E’ un progetto che Rfi è d’accordo di realizzare perché si tratta di un’opera fattibile, che può offrire un aiuto concreto all’economia del Nordest. L’intervento poi può essere realizzato in breve tempo, nel giro di due anni, con un investimento di circa 50 milioni a carico di Rfi.

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