Secondo il nuovo piano di riassetto degli aeroporti italiani al vaglio del Governo gli scali del Nordest assumono un ruolo di primo piano e saranno effettuati adeguati interventi per supportare il loro sviluppo. Le linee guida contenute nel piano definiscono che:
- il Marco Polo si conferma terzo hub nazionale, dopo Fiumicino e Malpensa, ed è previsto per lo scalo veneziano lo sviluppo ad aeroporto intercontinentale e nodo intermodale;
- Treviso si dedicherà al traffico low cost per cui dovrà essere implementato con spazi adeguati entro e fuori l’aeroporto;
- Trieste deve acquisire un ruolo di complementarietà con il sistema Venezia-Treviso e diventare scalo di frontiera a servizio del bacino che si estende ai paesi europei confinanti;
- Verona, con una spiccata componente di traffico charter, viene configurato come scalo di collegamento tra i sistemi del Nordest e del Nordovest.
- Bolzano, infine, avrà una vocazione per lo più turistica locale anche se il suo futuro è ancora incerto.
Nel piano di sviluppo del sistema aeroportuale italiano è stata tracciata anche una prima lista di interventi ed investimenti per il rilancio degli scali nordestini:
- per il Marco Polo si parla prevalentemente di alta capacità ferroviaria Venezia-Trieste; seconda pista con aree di espansione da inserire nel Piano di assetto del territorio del Comune di Venezia; ampliamento piazzale aeromobili; ampliamento terminal lato nord; ampliamento parcheggi; people mover.
- per Treviso, invece, gli interventi si concentreranno sull’adeguamento delle infrastrutture di volo (in parte già avviate), sull’ampliamento del terminal passeggeri; sullo definizione di nuova viabilità intorno all’aeroporto e nuovi parcheggi.
Tali investimenti sono in molti casi a carico delle società gestori dei terminal aeroportuali, la Save per il Marco Polo, e sono legati al via libera da parte del governo al nuovo contratto di programma, che però non è ancora stato siglato. Il rischio, dunque, è che questa serie di interventi rimanga solo sulla carta e non trovi una sua realizzazione a breve, compromettendo fin da subito il piano di sviluppo per il rilancio del sistema aeroportuale del Nordest.