Nel 2012 il trasporto italiano è in stallo: calano tutti i vettori, eccetto i container e le consegne a domicilio. Anche per il 2013, stando alla nota congiunturale sul trasporto merci in Italia realizzata da Confetra, non sono attese particolari evoluzioni nei volumi di traffico: il 70% degli intervistati, infatti, prevede un andamento stazionario, il 16% pronostica una flessione e solo il 14% intravede prospettive di crescita. La debolezza della logistica nazionale è misurabile nei passaggi ai principali valichi che collegano la Penisola ai grandi flussi continentali: scendono Frejus (-7,4%), Monte Bianco (-4,2%), Gran San Bernardo (-6,3%), in modesta controtendenza il Brennero (+0,4%). Nel corso del 2012 anche il traffico autostradale dei veicoli pesanti è diminuito scendendo del 7,5% rispetto all’anno precedente.
Nonostante la staticità dei traffici il livello del fatturato appare in lievissimo aumento, ma aumentano le insolvenze che rispetto al 2011 sono quintuplicate (da 1,2% a 6,1% del fatturato prodotto); i tempi di incasso si aggirano attorno ai tre mesi e le sofferenze bancarie sono cresciute del 21% superando i 2,7 miliardi.
Per quanto riguarda le tipologie di trasporto, i viaggi dell’autotrasporto sono rimasti sostanzialmente invariati, con una lieve flessione di quelli nazionali (-0,3%). Sempre più in difficoltà, invece, la ferrovia, che in termini di portata di merci trasportate ha perso il 5,6%. Nel traffico aereo si registra una diminuzione dei cargo (-4,9% delle merci trasportate rispetto al 2011), dovuta alla flessione registrata nei principali poli aeroportuali (Malpensa -7,8%, Fiumicino -4,9%, Venezia -2,3%, Bologna -8,9%). Il traffico marittimo, infine, presenta perfomance più variegate: +1% nei containers grazie al forte incremento dei volumi nel porto di Genova (+11,8%) e alla tenuta di Trieste e Napoli (entrambi con +3,8%); male, invece, La Spezia (-4,6%), Livorno (-13,9%), Venezia (-6,2%). In flessione si segnalano, invece il trasporto via mare del gommato (roll on / roll off) e delle rinfuse (rispettivamente -7,4% e -4,1%).
