Nel secondo trimestre 2014 il fatturato delle imprese dell’edilizia ha registrato una flessione del -0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e tale contrazione fa il paio con il -0,5% registrato nel primo trimestre dell’anno.
La congiuntura dell’edilizia. Rispetto allo scorso anno, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, sono le imprese non artigiane a soffrire maggiormente (-1%), mentre quelle artigiane segnano una variazione negativa meno marcata (-0,4%). Lo stesso andamento emerge per la dinamica tendenziale dove le imprese non artigiane (-1,9%) segnano una flessione più marcata rispetto a quelle artigiane (-0,1%).
Un dato tendenziale positivo va invece segnalato per le province di Verona e Rovigo, nelle quali le dinamiche degli ordini sono positive rispettivamente del +0,7% e +0,3%. A differenza delle altre province, Rovigo presenta indicatori tutti positivi: +0,2% fatturato (unica in Veneto), +0,3% ordini e +0,4% occupazione (Venezia +5,7%).
Il mercato immobiliare. Il rallentamento del settore si deve a molteplici fattori tra cui il ridimensionamento del mercato delle compravendite: nel secondo trimestre, infatti, il mercato immobiliare segna a livello generale un calo pari al 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. Secondo la nota trimestrale dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate la flessione è contenuta nel settore residenziale, che perde solo l’1% rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente, mentre si registrano cali superiori al 5% nel settore commerciale (-5,1%), nel terziario (-6,9%) e nelle pertinenze (-5,1%). Per quanto riguarda gli immobili commerciali si registra un calo generalizzato in tutta la penisola, con il Sud in testa (-9%) e a breve distanza il Centro (-8,8%) ed in chiusura il Nord (-0,7%).