Secondo il Rapporto sulla competitività dei settori produttivi pubblicato dall’Istat si evidenzia come le percezioni delle imprese manifatturiere in merito alle conseguenze della crisi siano in lieve miglioramento rispetto a quelle rilevate nel 2013, mentre le unità dei servizi manifestano nel complesso maggiori difficoltà. Si conferma la debolezza della domanda di lavoro: in entrambi i comparti la percentuale di imprese che hanno dichiarato di aver assunto manodopera è più contenuta di quelle che hanno espulso occupati; nella manifattura, tuttavia, si osserva una maggior tenuta occupazionale rispetto al 2013, anche in termini di qualità del personale impiegato.
Dai giudizi degli imprenditori si rileva inoltre una tenuta o un aumento della capacità produttiva sia nella manifattura (per oltre l’85 per cento delle imprese), sia nei servizi (per circa il 70 per cento). In linea con questi risultati, quasi l’80 per cento delle aziende manifatturiere si dichiara in grado di far fronte a un aumento di domanda interna, il 67 per cento a un aumento di domanda estera. Queste percentuali, inferiori a quelle analoghe rilevate nel 2013, potrebbero riflettere sia una effettiva diminuzione di potenziale produttivo, sia un aumento del grado di utilizzo degli impianti. Un segnale a favore di quest’ultima ipotesi proviene dalle più recenti informazioni congiunturali, che mostrano come per il totale della manifattura la quota di capacità utilizzata sia risultata in lieve ma costante aumento nel corso di tutto il 2014.
Secondo l’indagine, il ricorso all’outsourcing è diffuso; le aziende manifatturiere e del terziario acquistano dall’esterno soprattutto servizi legali, contabili e finanziari. In accordo con le analisi microeconomiche riportate in altre sezioni del Rapporto, le imprese della manifattura acquistano prevalentemente servizi di trasporto, distribuzione e magazzinaggio. Il fenomeno dell’outsourcing, infine, risulta in crescita, negli ultimi due anni, sia nella manifattura sia nei servizi, a fronte di quote comunque elevate di imprese che segnalano un’invarianza del ricorso a tale strategia
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