L’interoporto di Padova si allea con Capodistria

Un nuovo servizio intermodale internazionale collega da una decina di giorni l’interporto di Padova alle banchine di Capodistria. E’ il primo servizio di questo genere che l’Interporto di Padova effettua direttamente per i colossi del trasporto marittimo mondiale Maersk e CMA CMG. Si tratta di una fase sperimentale, ma l’operazione ha una sua valenza strategica: l’interporto di Padova è conosciuto come la “banchina secca” dei porti del Tirreno ed il nuovo collegamento, al momento, ha come obiettivo quello di trasferire dalle banchine capodistriane a Padova il surplus di container vuoti delle principali compagnie di trasporto marittime. Nell’interporto padovano, poi, tali container vengono stoccati sulle “banchine secche” per essere poi avviati vuoti o carichi verso i principali porti del Tirreno (Genova, Savona, Livorno, La Spezia).

Dalle necessità specifiche di Maersk e CMA CMG è nato l’accordo tra l’Interporto di Padova e il porto di Capodistria. Attraverso tale servizio si vogliono verificare le potenzialità di questa via per poterla sviluppare eventualmente in futuro, attirando nuovi traffici. Al momento si tratta di treni spot, organizzati non in base a precise scadenze, ma da necessità contingenti. Un treno in media può essere lungo 500 metri e può trasportare fino a 36 container da 40 piedi. In totale la massa trainata può raggiungere le 700 tonnellate, ma la portata dei treni è condizionata dalle pendenze visto che il dislivello da superare lungo il tracciato è superiore ai 300 metri.

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