Servizio sanitario interregionale: il Veneto è la terza regione per crediti vantati

Il Veneto, dopo Lombardia ed Emilia Romagna, è la regione che vanta più crediti dalle altre regioni per le prestazioni sanitarie offerte ai loro cittadini. Il dato conferma la qualità e l’efficienza del sistema sanitario regionale rispetto a quello di altre regioni, soprattutto quelle del Sud.

La mobilità interregionale. Secondo le tabelle sui saldi di mobilità interregionale per il riparto delle risorse del Servizio Sanitario Nazionale per l’anno 2012, approvato dalla Conferenza delle Regioni, sono oltre 821 mila gli italiani che nel 2010 hanno lasciato la propria regione di residenza per andare a farsi curare nelle strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate, di altre regioni. Quelle con i maggiori tassi di mobilità interregionale sono Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, mentre Campania, Calabria e Sicilia si trovano in fondo alla graduatoria registrando i tassi di uscita più consistenti.

La situazione del Veneto. I dati riferiti al Veneto evidenziano un saldo positivo (circa 97 milioni) con un credito vicino a 308 milioni, mentre il debito si attesta a 210,7 milioni. Il saldo risulta leggermente superiore a quello registrato l’anno precedente (93,7 milioni), ma si evidenzia una problema legato alla difficoltà di riscossione dato che le regioni in difficoltà, in particolare quelle del Sud, pagano con un ritardo di 2 anni o addirittura non pagano.

Per quanto riguarda le strutture più attrattive si evidenzia che negli ultmi due anni le aziende pubbliche hanno perso attrattività rispetto alle cliniche private accreditate, passate dal 25% al 40% delle domande extraregionali. L’Usl 22 di Bussolengo risulta quella con la quota più consistente di flussi in entrata, comprende tra l’altro il maggior numero di strutture convenzionate, seguita dalle aziende ospedaliere di Verona e Padova. I reparti di richiamo spnp la cardiochirurgia, la neurochirurgiae l’urologia, mentre al contrario i veneti che emigrano vanno soprattutto in Lombardia, Emilia e Friuli per ricercare i reparti più specializzati in ginecologia e ostetricia (soprattutto per la fecondazione assistita o le interruzioni di gravidanza), ortopedia e oncologia.

La qualità del sistema sanitario regionale. A conferma della tenuta del sistema sanitario veneto un’indagine del Censis rivela che si percepisce in maniera più rilevante un peggioramento della qualità dei servizi sanitari nelle regioni dove i tagli ai finanziamenti sono maggiori (in particolare quelle del Sud) o dove sono previsti piani di rientro. In Veneto il peggioramento percepito rispetto ai due anni precedenti è del 23%, nel Mezzogiorno il malcontento cresce fino al 38,5%, mentre nel Centro si ferma al 34%.

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