Eni investe su Porto Marghera. Al via il processo di riconversione

Presentata alla Fiera di Milano la nuova società del gruppo Eni, Versalis, che intende investire nell’area di Porto Marghera con l’acquisto di una nuova centrale a vapore e in grado di alimentare l’impianto di cracking. Si tratta di un investimento tra gli 80 e i 100 milioni di euro ed è un primo passo sul processo di riconversione dell’area.

Il nuovo piano di sviluppo. Con la presentazione di Versalis Eni vuole rilanciarsi nel campo della chimica utilizzando un approccio più in sintonia con l’ambiente ed il territorio. Sono previsti nell’arco dei prossimi 4 anni investimenti per circa 400 milioni all’anno, partendo dalla riconversione / adattamento degli impianti già esistenti. E Porto Marghera potrebbe giovarsi di questo nuovo piano di sviluppo visto che oltre agli interventi già effettuati durante la “sosta forzata” dello stabilimento per rendere più efficiente l’impianto, l’azienda sta per concludere la gara per l’acquisto di una centrale a vapore per rendere autosufficiente il complesso dal punto di vista energetico.

Il processo di riconversione del petrolchimico. Un secondo passo verso la riqualifica del territorio dovrebbe concretizzarsi, secondo l’accordo sulle bonifiche siglato a metà aprile con la Regione, con la cessione da parte di Eni di 120 ettari di aree dismesse, concentrate all’interno del petrolchimico, e che Regione e Comune di Venezia dovrebbero poi cedere a privati. Gli interessati, sempre come stabilito dall’accordo sulle bonifiche, dovrebbero, poi, procedere alla conversione e riqualificazione del territorio, usufruendo anche degli incentivi ricavati dai 20 milioni di euro che Eni si è impegnata a corrispondere a titolo di indennizzo per l’inquinamento dei terreni avvenuti nel passato.

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