Nel secondo trimestre 2012, il 46,8% delle imprese italiane risulta puntuale nei pagamenti ai fornitori, 3,8 punti in più rispetto ad un anno fa (era il 43% a giugno 2011), ma sostanzialmente stabile rispetto al trimestre scorso (46,6%).
Nel dettaglio, a giugno 2012 a fronte del 46,8% di imprese puntuali, il 47,4% ha saldato le fatture con un ritardo moderato fino a 30 giorni oltre i termini concordati. Il 3,5% delle imprese ha invece pagato con un ritardo compreso tra i 30 e i 60 giorni oltre la scadenza, l’1,4% tra 60 e 90 giorni. Il ritardo grave (oltre 90 giorni medi), infine, ha riguardato lo 0,8% delle imprese nazionali.
A livello territoriale, secondo lo Studio Pagamenti 2012 relativo al secondo trimestre 2012 di CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, sono profonde le differenze nelle abitudini di pagamento tra le diverse regioni. Il Nord Est si conferma la macro area del Paese più virtuosa, con la percentuale più elevata di pagamenti puntuali (53% del totale), seguita dal Nord Ovest (49,5%). Il Centro Italia si colloca al di sotto della media nazionale con il 44,2% di imprese puntuali, mentre il Sud e Isole mostra la situazione più critica, con solamente il 37,9% delle imprese che rispetta i termini di pagamento contrattualizzati.
Nel confronto regionale, l’Emilia Romagna si conferma al primo posto con il 54,8% di imprese puntuali, seguita da vicino dal Veneto (52,3%). Sul podio, a pari merito, salgono anche Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (51,7%).
In coda alla classifica, invece, si posizionano Calabria (35,9%), Campania (35,3%), Sicilia (35,2%) e Sardegna con appena il 34,4% di imprese puntuali.