Mobilità dei pazienti una risorsa per il sistema sanitario del Nordest

Per il Nordest il saldo della mobilità sanitaria è in attivo ed il maggior flusso di residenti da fuori regione rispetto ai veneti o friulani che invece preferiscono andare a curarsi altrove rappresenta una risorsa rilevante per i bilanci della sanità regionale. Per il Veneto, secondo i dati relativi al 2011 si registra un saldo attivo di oltre 8.200 pazienti, per il Friuli Venezia Giulia la quota si attesta a oltre 7.800 individui. Il maggiore afflusso dall’esterno produce dei crediti vantati dalle altre regioni che per il Veneto ammonta a circa a 86 milioni, mentre per il Friuli Venezia Giulia si parla di un ammontare a credito di circa 25 milioni. Anche sul fronte della mobilità internazionale si registra una certa attrattività del sistema sanitario del Nordest secondo cui il Veneto vanta un credito di poco memo di due milioni, mentre per il Friuli il saldo si attesta a quota 0,4 milioni.

A breve, però, il sistema di conteggio tra crediti e debiti in termini di mobilità sanitaria (tariffa unica convenzionale regionale – TUC) dovrebbe cambiare: secondo, infatti, la legge di stabilità 2013 le Regioni devono farsi carico della regolazione finanziaria delle partite debitorie e creditorie. Tale regolazione finanziaria dovrà essere effettuata in sede di ripartizione del Fondo sanitario nazionale attraverso un sistema di compensazione di tale mobilità. Cioè i soldi che si avanzano (o che si devono dare) fanno parte del bilancio di ogni singola regione. Le linee generali sulle quali verrà costruito il documento di sintesi tengono conto che l’anno a partire dal quale le Regioni si fanno carico della mobilità sanitaria internazionale sarà il 2013 e pertanto a partire da quest’anno verranno inseriti i crediti, i debiti e i saldi della mobilità sanitaria internazionale in acconto stimato per il 2013 sui dati 2011.

Visualizza l’articolo pubblicato sul sole 24 ore del 17/04/2013

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