Nuovo regolamento sul commercio: priorità ai centri sotirici

Una delle rilevanti novità del Regolamento regionale che è stato varato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi, in applicazione della nuova legge-quadro sul commercio votata dalla Regione in dicembre, prevede la valorizzazione del commercio all´interno dei centri urbani e storici come fattore di sviluppo dell´intero tessuto della città e la garanzia del principio del risparmio del consumo di suolo. Come dire “più si è nel cuore della città, più è facile aprire una grande attività commerciale. Viceversa, più ci si allontana verso la periferia verso aree agricole, più è difficile ottenere il via libera”.

Secondo tale regolamento, infatti, sarà data priorità agli interventi di riqualificazione urbana di aree e strutture degradate, seguendo un approccio sequenziale: consiste proprio nel permettere gli insediamenti delle grandi strutture in ambito extraurbano unicamente se non vi siano spazi all´interno della città e che comunque, riqualifichino l´esistente. Il regolamento ha la particolarità di focalizzare l’attenzione anche non solo su aspetti urbanistico-ambientali, ma anche di responsabilità sociale delle imprese: attenzione ai temi di occupazione, politiche attive di rilancio del settore commercio, distretti, valorizzazione dei prodotti locali, consumatore, welfare aziendale.

Ora, secondo l’iter amministrativo, il provvedimento passa all’esame della commissione del Consiglio veneto, poi ci sarà la delibera finale della Giunta. Quando il Regolamento sarà approvato definitivamente i Comuni avranno 180 giorni di tempo per adeguare i piani urbanistici ai nuovi criteri regionali.

Il nuovo meccanismo predisposto dal Regolamento veneto prevede che la conferenza dei servizi che deve esprimersi sulla domanda di nuova autorizzazione commerciale può accogliere la richiesta solo se sono ridotti a zero gli impatti generati dall´insediamento. La valutazione sarà attuata sia sul versante della compatibilità e della sostenibilità. Per la compatibilità è previsto un punteggio da assegnare in base al fatto che si tratti di interventi in centro urbano o fuori, e comunque sempre con riqualificazione di aree dismesse o degradate. Peraltro anche se gli interventi sono proposti in aree già indicate a destinazione commerciale nei Piani dei Comuni ci sarà un punteggio diverso se si attua anche una riqualificazione di aree o si attua una convenzione urbanistica con i privati già firmata. Come punteggio “ambientale” è previsto che si verifichi se è stato progettato un sistema di raccolta rifiuti idoneo, anche con materiali eco-compatibili, e poi di risparmio energetico e di riduzione di rumori. Infine verranno assegnati punti in più anche se il progetto prevede l´assunzione di lavoratori in mobilità, la firma di contratti a tempo indeterminato fino al 30% della totalità degli assunti, la valorizzazione di prodotti locali e l´erogazione di servizi qualitativi al consumatore.

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