Si allungano i tempi di pagamento, ma il Veneto è tra le regioni più virtuose

Il secondo trimestre 2013 registra un ulteriore aumento di aziende che saldano le fatture ai propri fornitori oltre i 30 giorni medi dalla scadenza contrattuale. Al 30 giugno 2013, secondo lo Studio Pagamenti 2013 di Cribis D&B, i ritardi di pagamento superiori al mese rispetto ai termini concordati hanno riguardato il 12% delle imprese (contro l´11% del trimestre precedente), e nello stesso periodo, meno di una impresa su due (il 45,8%) ha onorato gli impegni con i propri fornitori alla scadenza naturale.

Le imprese totalmente affidabili sono state inferiori al 50%, e i soggetti meno puntuali hanno pagato, per il 42,2% con un ritardo inferiore ai 30 giorni medi rispetto ai termini contrattuali, per il 5% tra i 30 e i 60 giorni medi oltre la scadenza concordata, per il 3,3% tra i 60 e i 90 giorni, per il 2% tra i 90 e i 120 giorni, l´1,5% oltre i 120 giorni.

Settori e dimensioni di impresa. Gli imprenditori più puntuali  sono quelli agricoli, con il 54,4% di pagamenti regolari; mentre nel commercio al dettaglio, i pagamenti alla scadenza interessano solo il 35,7% del totale delle imprese. Per quanto riguarda la dimensione delle imprese con il 49,7% di pagatori totalmente affidabili, le microimprese restano le più virtuose, ma sono anche quelle con la quota più elevata di ritardi superiori ai 30 giorni (12,5% del totale). Le medie imprese sono puntuali nel circa 27% dei casi e solo il 15,4% delle grandi onora gli impegni con i propri fornitori entro i termini concordati mentre oltre il 76% del totale salda le fatture con un ritardo non superiore al mese.

Ripartizione geografica. Il Nord Est si conferma la macroarea più virtuosa, con il 52,4% di pagamenti regolari, seguito dal Nord Ovest con il 49,2%. Più critica la situazione del Centro (41% di buoni pagatori). Ma lo scenario peggiore è ancora nel Sud e Isole (affidabili solo il 37%).

Nel dettaglio, dopo Trentino-Alto Adige (quasi il 54% di pagatori regolari) e l´Emilia Romagna (53,7%), troviamo Friuli-Venezia Giulia (52%), Veneto (51%), Valle D´Aosta (51%), Lombardia (50,4%). Il resto delle regioni italiane si colloca sotto il 50% dei buoni pagatori

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