In Veneto le città più green d’Italia

Secondo il rapporto Ecosistema urbano 2013 di Legambiente e Ambiente Italia, Venezia e Padova sono al 1° e al 3° posto per ecosostenibilità tra le grandi città, mentre Belluno è 1° nelle piccole totalizzando il massimo punteggio in assoluto tra i capoluoghi di porvincia.

Il confronto con la classifica 2012. Rispetto all’ anno precedente Venezia si conferma al 1° posto tra le città più ecosostenibili, mentre Padova guadagna una posizione superando Genova, sopravanzata anche da Verona che dal 6° risale fino al 4° posto. Nelle città di media dimensione ((tra 80.000 e 200.000 abitanti) Vicenza e Treviso si trovano a metà classifica con il capoluogo berico che conferma la 25° posizione dell’anno precedente, mentre Treviso (33°) perde ben 6 posizioni. Nella graduatoria dei capoluoghi con meno di 80.000 abitanti Belluno si riprende la prima posizione a scapito di Verbania totalizzando il massimo punteggio in assoluto (72,19) e guadagnandosi il titolo di città più green.

Le eccellenze. Il primato di Venezia è legato principalmente alla particolare conformazione della città che le consente di primeggiare per la presenza di isole pedonali, basso tasso di motorizzazione ed elevato impiego dei trasporti pubblici. Padova, invece, si segnala come città “riciclona” (ma è Verona che detiene il primato!), per presenza di piste ciclabili e di impianti fotovoltaici. Verona occupa il primo posto, oltre che per la raccolta differenziata, anche per consumi elettrici pro capite.

Le criticità. Nel complesso solo undici città ottengono nella pagella finale un punteggio superiore a 60/100, che equivale alla sufficienza. Per quanto riguarda i capoluoghi veneti emerge in maniera preoccupante l’elevato inquinamento e il frequente superamento della concentrazione di polveri sottili nell’aria (Pm10). A tal proposito un recente rapporto presentato dall’Agenzia europea per l’ambiente sulla qualità dell’aria ha evidenziato come il quadrilatero compreso tra Padova, Treviso, Vicenza e Verona sia in Europa l’area con la più altra concentrazione di ozono: nella sola estate appena trascorsa le centraline dell’Arpav hanno, infatti, rilevato quasi duecento episodi di superamento della soglia di sicurezza dell’ozono per un totale di 588 ore di esposizione a sostanze ossidanti e cancerogene.

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