Nel primo trimestre 2014 il la quota di aziende ad alta rischiosità (con pagamenti scaduti da oltre 30 giorni) si attesta a quota 16% contro l’11,1% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.
Secondo i dati Cribis D&B, che analizza l’eventualità che un’azienda generi un insoluto commerciale, nei primi tre mesi del 2014 il tasso medio di puntualità dei pagamenti scende al 38%, un punto percentuale in meno del trimestre precedente e addirittura 8 punti percentuali sotto se il paragone è con lo stesso periodo del 2013.
Sono le Pmi ad evidenziare il trend più preoccupante con un incremento del 55% dei ritardi oltre i 30 giorni nell’ultimo anno, sebbene il tasso di puntualità medio della categoria si mantiene sopra la media generale (39,1% contro il 16,3% delle grandi aziende).
A livello di attività economica il commercio rimane il settore più in difficoltà con solo poco più di un quarto delle aziende a rispettare i termini di pagamento (26,3%), mentre dal punto di vista geografico l’Emilia Romagna detiene il primato di puntualità con un tasso vicino al 50%. In coda a questa classifica si collocano le regioni del Sud con pagamenti saldati per tempo solo nel 25,1% dei casi.