Secondo il il dossier “Le Pmi e la sfida della qualità: un’economia a misura d’Italia” a cura di CNA e Fondazione Symbola tra i primati delle Pmi italiane (aziende con meno di 50 addetti) si possono elencare:
- la capacità di produzione di valore aggiunto: con 77,3 miliardi di Euro, le PMI italiane contribuiscono per oltre 1/5 (22,1%) al valore aggiunto prodotto in Europa dalle imprese della manifattura fino a 50 addetti;
- la vocazione all’export: nove imprese su dieci tra le aziende esportatrici italiane hanno meno di 50 addetti
- la qualità dei prodotti: nell’ultimo decennio le produzioni italiane hanno visto una crescita qualitativa superiore a quella degli altri paesi europei con un incremento dei valori medi unitari del 39%
- la leadership per 255 prodotti, in base al più alto valore medio unitario che il mercato riconosce sui prodotti italiani, dall’agroalimentare alla meccanica, dal mobile al design e alla moda.
- la propensione all’innovazione: l’Italia è il secondo paese in Europa per numero di aziende (65.481) che hanno introdotto innovazioni di processo o di prodotto.
- l’eco-sostenibilità del processo produttivo: sia in termini di efficienza energetica (ridotta produzione di anidride carbonica e elevata capacità di riciclo del materiale di scarto) che di ‘riconversione verde’ dell’occupazione
- la creatività dei prodotti: l’Italia nelle 32 classi di brevetti di design europei arriva sempre prima seconda o terza per numero di progetti depositati
- lo sviluppo dell’economia culturale, che produce in Italia 80 miliardi di Euro, il 5,7% della ricchezza prodotta, con 1 milione e 394mila addetti.
- la specializzazione nell’ambito turistico: l’Italia è il 1° paese dell’eurozona per numero di pernottamenti di turisti extra-UE, con 56 milioni di notti nel 2013
- la produzione dell’agro-alimentare: ben 23 prodotti non hanno rivali sui mercati internazionali visto che le imprese italiane detengono le maggiori quote di mercato mondiale.
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