Il Rapporto sull’attuazione della “legge obiettivo” (legge n. 443 del 2001) effettua il monitoraggio sullo stato di attuazione del Programma delle infrastrutture strategiche (PIS) per l’VIII Commissione (ambiente, territorio e lavori pubblici). A partire dal 2010 il rapporto è predisposto in collaborazione con l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (AVCP) ai fini del monitoraggio dello stato di attuazione dei contratti in corso riguardanti le opere rientranti nel Programma delle infrastrutture strategiche deliberate dal CIPE.
Il 7° Rapporto sullo stato di attuazione del PIS contiene il monitoraggio dei dati aggiornati al 30 settembre 2012. A partire da quest’anno i dati relativi alle schede delle opere deliberate dal CIPE sono consultabili attraverso il sistema SILOS (Sistema informativo legge opere strategiche).
L’ultimo rapporto evidenzia che le grandi opere della legge obiettivo concluse ammontano a 40,8 miliardi pari all’11,1% del programma varato dal 2001 (374 miliardi). Negli ultimi 18 mesi (da aprile 2011) sono arrivate opere per 6,5 miliardi. La quota di opere concluse sale al 32,7% se si considerano le sole opere approvate dal Cipe (124,5 miliardi).
Dall’istituzione della legge obiettivo (2001) il rapporto evidenzia un modesto avanzamento delle opere con contratto, cantierate o prossime ad esserlo, e di quelle concluse. Anche perché ad allungare tempi e costi sono ancora spesso le varianti utilizzate dalle imprese per far lievitare i costi sul prezzo d’asta. Il rapporto rileva anche una progressiva perdita di unitarietà e centralità della legge obiettivo nella più generale programmazione delle opere pubbliche. In questi anni la legge obiettivo era rimasta il centro della pianificazione delle grandi opere, ma da un anno e mezzo a questa parte non è più così con l’affacciarsi di nuovi strumenti per la programmazione: il Piano Nazionale per il Sud e il “Piano azione-coesione” hanno modificato la pianificazione infrastrutturale. Lo spostamento del baricentro dalla legge obiettivo appare, comunque, chiaro, soprattutto in virtù dello stanziamento dei fondi Ue che rappresentano allo stato attuale la principale forma di finanziamento, a cui si aggiunge il project financing, in crescita grazie anche agli sconti fiscali previsti.
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