In Veneto nel 2012 si registra una significativa flessione del numero dei contratti: -19% nei lavori pubblici, -24% nelle forniture, -20% nei servizi. Secondo il 9° Rapporto sull’andamento del mercato degli appalti in Veneto per quanto riguarda gli importi per le forniture la flessione è del -31%, per i servizi del -46%, mentre il dato sui lavori pubblici segna un +50,8% grazie ad alcuni bandi in project financing per cui gli importi possono contare su un consistente apporto di capitale privato.
Il Rapporto oltre a fotografare l’andamento del settore degli appalti pubblici illustra il quadro attuale sugli investimenti programmati nel triennio 2012-2014: si tratta di 250 programmi di intervento con risorse disponibili per 8,6 miliardi, mentre nel triennio 2010-2012 si superava quota 10 miliardi. Si fa riferimento per lo più ad opere di ampliamento, completamento o manutenzione, mentre gli appalti di progettazione-esecuzione che valevano il 36% del totale nel 2011 sono calati nel 2012 al 21,4%. Emerge, invece, un trend positivo del numero di bandi pubblicati per servizi (+9%) e forniture (+117%), soprattutto grazie alle Ulss, le quali tra l´altro sono le aziende più “appaltanti” nel 2012: 3.774 bandi per un valore di circa 1,3 miliardi, seguite dai Comuni, con 2.788 appalti.
Un altro dato che emerge dal rapporto è che le imprese tendono a offrire maggiori ribassi nella speranza di vincere le gare degli enti.Il ribasso medio si attesta nel 2012 al 19,7% (riferito alle gare di importo superiore ai 150mila euro) e si registra una diminuzione delle imprese partecipanti per bando. Inoltre i costi dell´appalto lievitano meno: tra il 2009 ed il 2012 la percentuale di lavori completati con costi superiori al previsto raggiungeva il 66,8%, mentre restringendo il campo all’ultimo anno il 46,5% dei lavori si è concluso con costi minori, un altro 46,5% con costi superiori, mentre solo il 7% dei casi non ha comportato variazioni.