La UILTEC, in collaborazione con Local Area Network ha istituito l’ Osservatorio sulle politiche industriali, del lavoro e della contrattazione nei settori del Made in italy, Chimica ed Energia per fornire uno strumento conoscitivo sulle dinamiche occupazionali nei diversi settori industriali. E’ uno strumento a sostegno dell’ attività sindacale nella contrattazione con le aziende e fornisce alcune indicazioni sulle possibili politiche di sviluppo .
Gli elementi costitutivi del quadro conoscitivo sono i seguenti:
- il 2012 è stato un anno nero per l’ occupazione in Italia in quanto le perdite dell’ industria non sono più state compensate dal terziario; il 2013 ha pienamente proseguito questo trend, è stato notato che è la prima volta dal Dopoguerra che l’ arrivo di questa seconda recessione (dopo il 2009) avviene senza che gli impianti avessero recuperato la caduta della prima;
- inoltre il tasso di disoccupazione e quello di attività crescono simultaneamente, segno che si stanno mobilitando nella ricerca di lavoro anche segmenti di persone che sono colpiti dalla caduta dei redditi famigliari complessivi
- i numeri della CIG segnalano consistenti aumenti delle ore autorizzate, il rallentamento nel primo semestre 2013 è solo apparente, perché è dovuto al congelamento della CIG in Deroga. E’ anche da considerare un elemento di minore drammaticità il fatto che esiste un differenziale rilevante tra ore autorizzate e effettivamente utilizzate. Il cosiddetto “tiraggio” nel 2012 è sceso sotto il 50%;
- la crescita dei contratti a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato non si configura in termini dinamici, perché il tempo determinato rimane una percentuale costante negli anni – intorno al 13% – questo significa che la gran parte dei tempi indeterminati non sono prime assunzioni, ma trasformazioni di rapporto dal tempo determinato all’ indeterminato;
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la crescita delle situazioni occupazionali part time non ci porta agli standard europei, e soprattutto non è scelto e quindi assistiamo alla sua tendenziale “maschilizzazione”;
- il mercato del lavoro è in evoluzione, non solo in contrazione, con ampio ricorso agli immigrati per le basse qualifiche e una forte contrazione dell’ offerta post – manifatturiera nel terziario che delude i giovani; è però anche un mercato del lavoro fluido, molto più di quanto comunemente si pensa, se nel 2012 si sono verificate oltre 10 milioni di nuove posizioni lavorative.
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Visualizza l’articolo pubblicato su Il Sole 24 ore di martedì 10 settembre 2013
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