In Veneto nel 2012 sono stati denunciati 73.225 infortuni sul lavoro, il 10% in meno rispetto al 2011. In calo anche gli infortuni mortali che passano dagli 84 del 2011 ai 79 del 2012. In base alla tipologia di evento l’88,4% si registra durante lo svolgimento del lavoro (ambiente di lavoro ordinario 82,1% o con mezzi di trasporto 6,3%), mentre la quota restante (11,6%) si riferisce agli infortuni in itinere (da e verso il luogo di lavoro).
Negli ultimi 5 anni, secondo il report annuale dell’Inail il numero di infortuni in Veneto è diminuito di circa un terzo, per effetto anche della crisi che non solo ha ridotto il numero di occupati, ma ha influito in maniera significativa anche sull’ammontare di ore lavorate, riducendo, di fatto il rischio infortuni.
Da un’analisi di tutti gli infortuni denunciati nel 2012, esclusi quelli avvenuti in settori non determinati, distinti per settore di attività economica emerge che la percentuale maggiore riguarda le attività manifatturiere (34,5%), seguite dal commercio 12,5%), dalle costruzioni (12,2%) e dal trasporto e magazzinaggio (8%). Rispetto al 2011 tra i settori più rilevanti le riduzioni maggiori riguardano le attività manifatturiere con una riduzione degli infortuni del 16% (in linea con i dati nazionali) e le costruzioni con il 19% (contro il 21% dell’Italia).
A livello territoriale emerge che le province con una maggiore incidenza degli infortuni (considerando tutte le gestioni) sono Verona (21,6% del totale regionale), Vicenza (18,7%), Treviso (18,2%) e Padova (18,1%), ma i territori che rispetto all’anno precedente evidenziano le contrazioni maggiori sono, invece, Vicenza, Belluno e Rovigo (rispettivamente -14,8%; -11,7% e -11,2%).