Il mio contributo sarà semplice, in quanto credo che alla base del ragionamento sulla ripartenza si deve risovere un nodo di fondo: i destinatari di tale riflessione sono i cittadini italiani o tutti coloro che vivono in Italia?
Ci apprestiamo a disegnare una Nuova Cittadinanza Allargata e quindi consapevoli che esistono potenzialità inespresse da coinvolgere e da mettere in gioco con coraggio, per esempio il potenziale di giovinezza che deriva dai migranti e dalle seconde e terze generazioni ancora lasciate fuori dalle leggi sulla cittadinanza, o stiamo immaginando di rimanere nel confine delineato dalla retorica dell’italianità?